lunedì 4 gennaio 2016

Primi passi dello sviluppo di impresa

Oggigiorno chi intende creare un’impresa, che sia a scopo di profitto o sociale o governativa, che sia una piccola start up oppure lo sviluppo di un ramo d’azienda di una grande corporation, che offra un gruppo di prodotti oppure di servizi, si pone il problema da dove iniziare. L’esigenza condivisa dagli autori classici di testi di marketing e di strategia aziendale propongono più o meno sofisticati business plan. Si tratta di un’analisi dettagliata relativa al periodo di start up di 2-3 anni con informazioni del mercato, quindi clienti e concorrenti, dei prodotti e servizi offerti e di tutte le risorse ed infrastrutture necessarie a mettere a punto l’impresa. Purtroppo, come noto, nessun business plan sopravvive al primo contatto con il cliente! Infatti il business plan, per quanto sia sofisticato, rappresenta la capacità del neo imprenditore di immaginare un futuro che non esiste e di realizzarlo in un tempo pianificato prima di iniziare l’attività. Vero che un business plan che si rispetti potrà essere aggiornato a scadenza mensile o trimestrale, ma l’esperienza insegna che spesso diventa un esercizio teorico, poco utile nella pratica, dimenticato in uno scaffale appena si inizia a fatturare. Questo soprattutto perché la risorsa più scarsa del neo imprenditore o del team imprenditoriale è il proprio tempo. Inoltre, a parte la difficoltà di dover descrivere in dettaglio la nuova impresa prima che essa nasca, esiste il “competition game”, ove i concorrenti non rimangono mai immobili di fronte ad un nuovo arrivato se questi rischia di portare via loro immagine e clienti importanti. Quindi diventa sempre più difficile immaginare le loro contro mosse e le nostre in una partita a scacchi ove si gioca per conquistare la sostenibilità. Si sa che il mondo di oggi è in rapidissima evoluzione sia per cause endogene dei mercati che esogene, come ad esempio l’eterogeneità delle popolazioni, la complessità dei problemi sociali, l’economia a forbice ove i segmenti più abbienti e quelli meno lo sono sempre di più, l’invecchiamento delle persone, le nuove tecnologie, la computerizzazione a basso costo, la globalizzazione, ecc. ecc. Il business deve tenere presente queste forze che possono avere un impatto rilevante nel tempo. In sostanza il business plan è quindi lo strumento che ha il pregio di porci le domande giuste ma rappresenta anche il rischio di fossilizzare le nostre risposte, creando delle false certezze, valide perché le abbiamo pensate inizialmente, ma che non siamo certi che rappresentino il massimo dell’utilità, nelle modalità scritte nella prima bozza di business plan. I neo imprenditori, compiaciuti delle loro idee e progetti, spesso tendono ad andare avanti, senza perdere troppo tempo nella fase di progettazione dell’impresa.

2 commenti:

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