lunedì 23 dicembre 2013

Come distruggere la propria carriera con un tweet

Justine Sacco: un volo in aereo di 10 ore, il tempo necessario per spostarsi da USA al Sud Africa, e Justine si ritrova licenziata. Cosa è successo? Annoiata in aeroporto Justine aveva scritto un tweed razzista che pretendeva di essere solo spiritoso. Possiamo pensare che sia una reazione esagerata dell'azienda difronte ad un imperdonabile calo di stile oppure essere d'accordo che il razzisti, in ogni sua forma, anche la più naif, sia sempre e comunque deprecabile. Certo è che la rete ha reagito inviando decine di migliaia di email, tweet, sms in reazione a quanto scritto. L'azienda si è trovata di fronte ad una situazione certamente difficile, anche perché la Sacco era la responsabile della comunicazione. Premesso che il razzismo è odioso in ogni sua forma, mi chiedo: se in Italia seguissimo lo stesso reazione intransigente a provocazioni di questo tipo oppure a messaggi che vorrebbero essere spiritosi o goliardici, quanta gente dovremmo licenziare? Quanti politici avrebbero dovuto dare le dimissioni? Quanto turnover avremmo nella classe politica italiana senza dover spendere tanti soldi in elezioni?

1 commento:

  1. Non e' solo una caduta di stile. E' una colossale idiozia di pessimo gusto, messa in atto, peraltro, da una responsabile delle comunicazioni che dovrebbe presumibilmente conoscere il peso ed il potenziale rischio di una esternazione pubblica. Il paragone con I nostri politici? Stendiamo il piu' pietoso dei veli...

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